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Il ladro di note

Il tempo scorre. O forse non esiste proprio, il tempo. Forse nemmeno lo spazio.
Il filo scorre con i suoi nodi. Tutto è identico, lui scorre. Questo è tutto.

"È difficile che una storia d'amore sia equilibrata, lo sapevo bene. Infatti stavo pagando a caro prezzo le mie. In quegli anni ero troppo giovane e ingenua, sognavo il principe azzurro, ma ero caduta troppo spesso in una trappola via l'altra. Poi mi era rimasto solo il vuoto del sesso, quello utile, da vendere. Questa volta al mio prezzo".

"Abbassai un poco il finestrino e guardai il mare senza vederlo, ma percepii il suo profumo e il suono cupo, mescolato a quello vivace della pioggia.
Ascoltai il frusciare del tergicristalli sul parabrezza e di nuovo mi persi nei meandri di note, che balzavano anarchiche davanti ai miei occhi inquieti. E poi, come spesso mi accadeva, i suoni si amplificarono nella mia testa e il cervello li separò".

"Non avevo sonno, forse ero troppo eccitato. Entrai in soggiorno, presi la sceneggiatura abbandonata sopra il piano e poi mi diressi in camera da letto.
Dormire di giorno, quando tutti vivevano la loro vita, era per me terribile. Ancora non mi ero abituato all'idea e non sempre riuscivo a starmene tranquillo a riposare. Dipendeva dai miei momenti di eccitazione".

I protagonisti si raccontano in prima persona, in un intreccio che li unirà tutti, in un'unica storia fatta di conflitti, amori e passioni, perversioni e note musicali che faranno da filo conduttore.


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